mercoledì 5 gennaio 2011

I matti



Post dedicato a tutti coloro che non si sentono mai adeguati nel posto in cui si trovano.

Che si sentono soli in mezzo a tanta gente.

Che credono di avere quella scintilla di follia, ma per pudore la spengono ogni volta.

Che non amano troppo confrontarsi... perché tanto è così.

Che si perdono a vedere l'alba.

Che ogni tanto si incantano, ma in realtà stanno solo viaggiando in mondi che altri non possono vedere.

Che scrivono, scrivono, scrivono, scrivono, scrivono...

Che passeggiano... e si sentono felici... anche sotto la pioggia.

Che non osservano le regole comuni, ma non danno fastidio.

Siamo matti amici miei, orgogliosamente matti!



I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.
A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia,
a caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno più niente, intorno a loro più nessuna città,
anche se strillano chi li sente, anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti, sull'orlo della normalità,
come stelle cadenti, nel mare della Tranquillità.
Trasportando grosse buste di plastica del peso totale del cuore,
piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore o se ce l'hanno è sprecato,
è una caverna tutta nera.
I matti ancora lì a pensare a un treno mai arrivato
e a una moglie portata via da chissà quale bufera.
I matti senza la patente per camminare,
i matti tutta la vita, dentro la notte, chiusi a chiave.
I matti vanno contenti, fermano il traffico con la mano,
poi attraversano il mattino, con l'aiuto di un fiasco di vino.
Si fermano lunghe ore, a riposare, le ossa e le ali,
le ossa e le ali, e dentro alle chiese ci vanno a fumare,
centinaia di sigarette davanti all'altare.

F.De Gregori - I Matti



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